LE BASI DEI QUADRANTI SOLARI
UN PO' DI STORIA: I VARI TIPI DI SISTEMI ORARI
Fino
a questo momento abbiamo sempre parlato di un sistema orario, cioè di
un metodo
di suddivisione del giorno in frazioni dette ore, come il nostro
attuale, che
suddivide il giorno, vero o medio, in 24 ore tutte eguali facendo
iniziare il
loro conteggio alle 12, il mezzogiorno, al passaggio del sole sul
meridiano
locale o centrale del fuso (sistema astronomico) oppure 12 ore prima,
alle 24,
la mezzanotte (sistema civile).
Ma
le cose non sono sempre andate così. L’uomo preistorico poteva
probabilmente
concepire solo l’alternarsi del
giorno e della notte, con le spettacolari suddivisioni naturali
costituite
dall’alba e dal tramonto del sole. Poi, forse, ha cominciato a chiamare
“mattino” la parte del giorno caratterizzata da un’altezza del Sole nel
cielo sempre in aumento e “pomeriggio” quella con la stessa altezza
sempre
in diminuzione. In seguito, con le prime “complicazioni” e
“convenzioni”
della vita civile, è probabilmente sopravvenuta la necessità di
suddividere il
mattino e il pomeriggio in un certo numero di parti o frazioni, questa
volta di
tipo artificiale, avendo però sempre come riferimenti temporali
principali
l’alba e il tramonto del Sole.
I
primi a suddividere il giorno, sempre inteso come tempo fra alba e
tramonto del
Sole, ma anche la notte, in 12 parti uguali fra di loro, probabilmente
in
analogia con la divisione dell’anno in 12 mesi e dello zodiaco in 12
segni,
furono i popoli del Medio-Oriente parecchi secoli prima di Cristo.
Le
ore così individuate vennero chiamate temporali o giudaiche o antiche o
anche
diseguali. Diseguali, in quanto la differente durata del giorno durante
l’anno
in funzione del variare della declinazione del Sole, molto sensibile
come
abbiamo visto alle nostre latitudini, provocava una durata dell’ora
temporale
diurna notevolmente diversa da quella notturna e continuamente
variabile durante
l’anno. Il sistema cronometrico delle ore diseguali è stato
profondamente
radicato, almeno fino al 1500, in tutte le civiltà del passato,
permeando di sé
anche tutte le attività legate in qualche modo alle religioni in esso
esistenti, in particolare per quanto riguarda i tempi di esecuzione
delle varie
preghiere del giorno. Per tale fatto ad esempio nella pratica religiosa
cristiana dette ore sono state chiamate anche “ore canoniche”.
Furono
poi probabilmente gli Arabi i primi ad introdurre nella nostra civiltà
occidentale la suddivisione del giorno e della notte, considerati
questa volta
come un tutto unico, in 24 ore eguali secondo un sistema detto
“equinoziale”
(agli equinozi anche le ore temporali e diseguali diventano uguali!)
che abbiamo
già visto, ma con inizio del conteggio delle ore in momenti diversi. Si
sono
così evidenziati in vari tempi e aree geografiche:
-
Il sistema “italico” che fissava la
fine del giorno e l’inizio del successivo al tramonto del Sole e che ha
avuto grande diffusione, anche se via via sempre decrescente, sopra
tutto in Italia e nel mondo cattolico e fino a verso la metà del 1800.
Una variante di questo sistema è il così detto “sistema da campanile”
che stabiliva la fine del giorno mezz’ora dopo il tramonto quando, con
le campane, veniva suonata l’Ave Maria.
-
Il sistema “babilonico” che stabiliva
la fine e l’inizio del giorno al sorgere del Sole.
-
Il sistema “civile” oggi
universalmente adottato, affermatosi inizialmente in Francia e Germania
e perciò detto anche “francese” o “tedesco”, con inizio del computo
delle 24 ore a mezzanotte.
Nella
figura 1.7a sono riportati alcuni schemi che illustrano sinteticamente
le
differenze fra i 4 sistemi di cui sopra prendendo come riferimento il
giorno del
solstizio d’estate in una località a 45° di latitudine nord.
Nel
campo degli orologi solari, sia di tipo fisso che portatile, i vari
sistemi
orari di cui sopra hanno convissuto a lungo anche in uno stesso luogo,
essendo
utilizzati, anche per usi diversi, da persone di diversa origine e
cultura. Ciò
avveniva spesso congiuntamente all’uso dei sempre più precisi e
affidabili
orologi meccanici, da campanile o da tasca, che utilizzavano anche loro
gli
stessi sistemi orari, con eccezione naturalmente del solo sistema delle
ore
diseguali.
Per
molti secoli l’inizio del giorno di 24 ore segnato dall’orologio
meccanico
continuò ad essere tarato con l’uso di una meridiana posta nelle sue
immediate vicinanze, magari sullo stesso campanile, indipendentemente
dal fatto
che esso iniziasse al tramonto, all’alba o a mezzanotte secondo i vari
sistemi
di cui sopra. L’affermazione del sistema orario francese su quello
italico e
babilonese, iniziata in Italia verso la fine del 1700, fu anche dovuta
al fatto
che detta taratura risultava molto più semplice e precisa se eseguita
sulla
base e nel momento del passaggio del sole al meridiano locale e quindi
a
mezzogiorno, anziché in quello del tramonto del sole sull’orizzonte del
posto, per vari motivi sempre alquanto incerto e di difficile
determinazione.
|
LE BASI DEI QUADRANTI SOLARI
Le coordinate per la misura del tempo
Il nostro orologio: un sistema di coordinate polari
Le coordinate terrestri e celesti
Le coordinate locali
I movimenti della Terra e del Sole
L'ora solare e l'ora dell'orologio
Un pò di storia: i vari tipi
di sistemi orari
|