SEZIONE QUADRANTI SOLARI
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TIPI DI QUADRANTI SOLARI

I QUADRANTI SU SUPERFICI VERTICALI

Sono i quadranti solari di gran lunga più diffusi almeno in Italia dove si stima rappresentino, con una grande varietà di schemi progettuali e modalità di realizzazione, oltre il 90% di quelli complessivamente presenti sul territorio   nazionale.

Ritornando alla figura 2.5a e operando in maniera analoga a quanto fatto per i quadranti orizzontali, quando il fascio dei piani orari incontra un piano verticale come quello in figura, posto esattamente lungo la direzione est-ovest, avremo costruito un quadrante su una superficie verticale “non declinante”.

Chiariamo ora il significato di questo importante ultimo termine, definendo come “declinazione gnomonica” di una parete verticale, da non confondersi con la coordinata celeste di un astro e in particolare del Sole, la misura in gradi dell’angolo fra il piano est-ovest e quello della parete stessa. Avremo così, oltre alle pareti non declinanti (o a declinazione di 0°), pareti declinanti verso est od ovest, anche fino a 90° e oltre (vedi la fig. 2.6a). Per esempio con riferimento alla figura 2.5a il piano laterale in essa presente ha declinazione di 90° ovest e il quadrante relativo è detto “polare” in quanto tracciato su di un piano parallelo allo stilo polare.

Anche nel caso del quadrante verticale le linee orarie hanno origine nel punto, detto centro del quadrante, nel quale l’immaginario prolungamento dello stilo polare del quadrante equatoriale incontra il piano verticale. Esse hanno distanze angolari reciproche sempre diverse fra di loro, ma simmetriche, nel caso di quadranti non declinanti, rispetto alla linea oraria del mezzogiorno, e con successione delle ore dal mattino alla sera in senso antiorario .

Invece, nel caso di quadranti declinanti la simmetria delle linee orarie si presenta rispetto a una linea oraria, in generale non intera, diversa da quella del mezzogiorno e tanto più lontana da questa quanto maggiore è la declinazione della parete.

In ogni caso anche in questi quadranti declinanti, la linea oraria del mezzogiorno, intersezione di due piani verticali, quello meridiano e quello della parete, è sempre verticale.

Anche per il punto gnomonico del quadrante verticale, da individuare in una posizione scelta in modo opportuno sullo stilo polare prolungato del quadrante equatoriale da cui è derivato, sono possibili due soluzioni principali illustrate in figura 2.6b, che riporta una vista frontale e una sezione lungo il piano meridiano di un tipico quadrante solare verticale non declinante:

  • punto gnomonico costituito dalla punta di una bacchetta (il segmento T-G2), infissa questa volta orizzontalmente sul piano del quadrante, in posizione diversa dal suo centro, e detta ortostilo. L’ora è segnata sul quadro solo dall’estremità dell’ombra della bacchetta/stilo.

  • punto gnomonico costituito sempre dalla sommità della bacchetta dello stilo polare prolungato, bacchetta (il segmento O-G2) che ha anche in questo caso origine nel centro O del quadrante. Le ore sono indicate sul quadrante da tutta l’ombra della bacchetta, che viene pertanto a operare come vera e propria lancetta dell’orologio solare.

Anche per le linee diurne valgono le stesse considerazioni fatte per il quadrante orizzontale, ma con una importante avvertenza. In caso di quadranti non declinanti, la linea equinoziale è perfettamente orizzontale e quindi perpendicolare alla meridiana, e lo stesso orientamento in senso est-ovest hanno anche le linee coniche diurne, fra cui le solstiziali.

Nel caso, invece, di quadranti declinanti verso est, l’equinoziale e le linee coniche diurne, osservando il quadrante da sinistra verso destra, decrescono, sono cioè inclinate verso il basso; e detta inclinazione è tanto maggiore quanto più alta è la declinazione gnomonica della parete (vedi la fig. 2.6c). Allo stesso modo nel caso di declinazioni gnomoniche della parete verso ovest, l’inclinazione dell’equinoziale e delle coniche va verso l’alto.

Contrariamente a quanto avviene nel caso dei quadranti orizzontali i quali, se non ci sono rilievi montuosi o ostacoli locali, sono in grado di segnare sul quadro tutte le ore del giorno in tutte le stagioni dell’anno, i quadranti verticali presentano alcune limitazioni. Ad esempio, nel caso di un quadrante esposto esattamente a sud e cioè non declinante, le prime ore del mattino e le ultime della sera nei giorni, molto lunghi, vicini al solstizio d’estate, non possono essere segnate sul quadrante, in quanto il Sole si trova dietro al quadro stesso, che risulta pertanto in ombra.

Anche nei quadranti declinanti verso est o verso ovest vengono “tagliate” alcune ore rispettivamente della sera e del mattino. Per esempio, in un quadrante declinate di 90° verso est, sono leggibili solo le ore del mattino fino al mezzogiorno vero solare locale, momento nel quale i raggi del Sole divengono radenti al quadro per abbandonarlo subito dopo.

Esaminiamo ora quali forme può assumere lo stilo polare in un quadrante verticale, anche se un discorso simile può essere fatto per analogia per altri tipi di quadranti.

Dobbiamo considerare che lo stilo polare del quadrante può essere stato previsto, in fase di progettazione dello stesso, per segnare, con tutta la lunghezza della sua ombra, unicamente le linee orarie. L’esistenza del così detto punto gnomonico, detto in qualche caso anche “nodo” del quadrante o dello stilo, e la volontà da parte del progettista di utilizzarlo, è manifestata dalla presenza, su quadranti sempre più elaborati, prima della sola retta equinoziale, poi delle due solstiziali e infine anche di altre linee diurne.

Lo stilo polare e relativo punto gnomonico possono assumere ad esempio una delle forme indicate in fig. 2.6d. Così:

  • Nel caso A, il più comune, il punto gnomonico è semplicemente il punto terminale di uno stilo rettilineo.

  • Nel caso B, il punto gnomonico è una piastrina, in genere circolare, con al centro un piccolo foro. Come nel caso delle meridiane a camera oscura, anche qui l’ombra è sostituita sul quadro da una macchia circolare di luce.

  • Nei casi C ed E lo stilo è prolungato nella stessa direzione polare oltre il nodo, costituito rispettivamente da una piastrina forata e da una sferetta. Il vantaggio di questa soluzione consiste nell’avere a disposizione per indicare le linee orarie, un’ombra più lunga di quella disponibile se lo stilo terminasse sul punto gnomonico.

  • Nel caso D, lo stilo è sostituito da una piastra o vela, metallica o di altro materiale, opportunamente sagomata il cui lo spigolo inclinato costituisce lo stilo polare. Nel caso della figura la piastra è munita di un nodo intermedio, costituito da un bastoncino orizzontale saldato su detto spigolo.

Nel caso di quadranti verticali costruiti per sistemi orari diversi da quello civile, ma discorso analogo potrebbe essere fatto anche per altri tipi di quadranti, vi è innanzi tutto da dire che quasi in tutti i casi essi sono muniti di ortostilo e quindi l’ora è segnata su di essi solo dalla punta della sua ombra.

Le linee orarie assumono poi un aspetto sostanzialmente diverso da quello visto fino a questo momento, mentre quelle diurne eventualmente presenti, sempre segnate dall’ombra della punta dello stilo, mantengono un andamento identico a quello del sistema civile.

Nelle figure che seguono riportiamo tre configurazioni caratteristiche di quadranti costruiti per i sistemi temporario, italico e canonico:

  • Nella prima, (vedi la fig. 2.6e), è riportato un tipico esemplare di quadrante ad ore diseguali nella sua configurazione “canonica”, cioè quella adottata in epoca medievale sopra tutto sulle facciate meridionali delle chiese, in particolare di tipo romanico, in Italia e all’estero. Il quadrante è costituito da un semicerchio chiuso sulla parte superiore da un diametro orizzontale e diviso in parti eguali da raggi orari che contraddistinguevano con opportune cifre o lettere alcuni momenti delle preghiere. Lo stilo è semplicemente un’asta orizzontale di ferro o di legno piantata nel centro del semicerchio.

  • Nella seconda, (vedi la fig. 2.6f), è riportata una tipica configurazione di un quadrante ad ore italiche declinante verso ovest, con ortostilo infisso in G. I numeri in corrispondenza alle linee orarie indicano le ore trascorse dal tramonto del Sole del giorno precedente. In qualche caso sui quadranti di questo tipo sono indicate invece le ore che mancano al tramonto del Sole del giorno in corso.

  • Nella terza, (vedi la fig.2.6g), è riportata la stessa configurazione per le ore babiloniche. I numeri segnati sulle linee orarie sono in questo caso le ore trascorse dall’alba del giorno.


  


TIPI DI
QUADRANTI SOLARI

Generalità

I quadranti a emisfera

I quadranti su superfici piane

I quadranti equatoriali

I quadranti su superfici orizzontali

I quadranti su superfici verticali

I quadranti di altro tipo

Le correzioni e indicazioni accessorie